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Estate sul Monterosa: il giro delle Tre Valli con gli impianti Monterosa Ski, un'esperienza perfetta per famiglie e bambini

Giro 3 Valli

Condividiamo un'indimenticabile esperienza estiva sul Monterosa con una famiglia davvero speciale: papà Claudio, mamma Cristina e la piccola Sofia. Amanti delle nostre valli, hanno scelto di vivere questo viaggio da una prospettiva intima e personale, lasciandosi affascinare dalla natura e dalla sua grandezza. Claudio, appassionato di montagna e ciclismo, è sempre pronto ad affrontare nuove sfide. Cristina, con la sua anima sensibile e entusiasta, ama trasmettere a Sofia, una curiosa esploratrice di sette anni, la bellezza del mondo che la circonda. Scopriremo con loro un itinerario perfetto per chi desidera vivere il fascino alpino, respirare la natura e godersi ogni tappa come un piccolo traguardo. Perché la montagna non è solo uno scenario, ma un invito a vivere momenti insieme, imparando a guardare il mondo con occhi nuovi.
 

Partenza da Frachey: tra natura e magia per i più piccoli

La giornata inizia a Frachey, con l’entusiasmo di Sofia già in fermento, mentre si avvicinano alla funicolare di Frachey per raggiungere Ciarcerio. Per rendere ancora più speciale l’inizio della giornata, Cristina e la bambina scelgono di partire a piedi da Champoluc, attraversando la pineta di Pian Villy. Qui il percorso si trasforma in un sentiero incantato: tra i fitti abeti si nascondono statue in legno scolpite da artisti valdostani, raffiguranti animali e personaggi magici. Ogni scultura è una sorpresa per Sofia, che esplora il bosco come una giovane esploratrice in un mondo fiabesco, affascinata dai piccoli dettagli che sembrano prendere vita tra gli alberi.

Claudio, preferendo un inizio più pratico, lascia l’auto nel parcheggio accanto alla funicolare di Frachey. Sofia, emozionata, batte le mani quando vede “il trenino”, come chiama la funicolare che la porterà verso l’alpe Ciarcerio: per lei è una sorta di montagne russe in miniatura, anche se il tragitto è breve e tranquillo, circondato dai panorami delle montagne che iniziano a mostrarsi.

Giunti a Ciarcerio, si fa una tappa al ristoro Retsignon, una meta imperdibile per le famiglie in cerca di una pausa gustosa. “Facciamo colazione prima!” esclama Sofia con entusiasmo, pronta a concedersi un dolce assaggio delle prelibatezze locali. Qui la colazione diventa un momento di festa, soprattutto per i più piccoli: nella piccola fattoria del ristoro, Sofia incontra caprette nane e morbidi coniglietti, che osserva con occhi incantati mentre tenta di accarezzarli con delicatezza. Anche Birillo, il cagnolino della famiglia, partecipa alla scoperta, annusando l’aria, curioso e felice.

Grazie alla politica pet-friendly dell’azienda Monterosa Ski, gli impianti accolgono volentieri gli amici a quattro zampe, permettendo loro di viaggiare gratuitamente purché siano muniti di guinzaglio e museruola. Chi avesse dimenticato la museruola può noleggiarne una alla cassa per pochi euro, per una partenza senza intoppi.
 

Dall’Alpe Mandria al Colle Bettaforca: la natura a portata di mano

Dopo una golosa colazione, ricaricati e pronti per riprendere l’avventura, la famiglia si dirige verso la seggiovia Alpe Mandria, che li conduce fino al panoramico Mont Ros. Il tragitto è circondato da una tavolozza di colori: prati verdeggianti, fiori dai toni vivaci e il profumo fresco dell’erba alpina che avvolge l'aria. Da Mont Ros, una breve discesa a piedi li porta verso il successivo impianto, quello della Bettaforca. Sofia, curiosa e attenta, raccoglie piccoli souvenir naturali – foglie, petali e sassolini – sotto lo sguardo affettuoso e protettivo di Cristina e Claudio, che sorridono davanti al suo entusiasmo.

Raggiunto il Colle Bettaforca, li attende una sorpresa che lascia tutti senza fiato: un gruppo di stambecchi, agili e silenziosi, si muove con disinvoltura sulle rocce vicine. Questi magnifici animali, simbolo della fauna alpina, sono a pochi metri di distanza. Sofia, incantata, li osserva con occhi spalancati e, quasi senza fiato, sussurra quanto siano belli. Claudio la solleva per farle vedere meglio, attento a non disturbare gli stambecchi che li osservano placidamente.

Scendendo dal Colle Bettaforca verso Sant'Anna con la seggiovia, si gode un altro spettacolo incredibile della natura: le marmotte, impegnate a giocare con i loro piccoli fuori dalle tane. Il loro incessante fischio risuona tra le valli, catturando l'attenzione di Sofia.
 

La piana di Sant’Anna e la discesa verso Staffal

Alla piana di Sant'Anna, sorge una piccola cappella del 1726 dedicata a Sant’Anna, restaurata nel 1995. Cristina e Claudio raccontano a Sofia le storie legate a questo luogo, immaginando insieme la festa del 26 luglio, quando qui si celebra la messa seguita da una polentata.

Nella piana si trova anche una statua in legno di Sant’Anna e Maria, creazione di artisti locali che fonde tradizione e fede. Qui, sarebbe bello tornare in occasione del Mercatino di Sant'Anna. Ogni 15 agosto, infatti, prende vita un vivace bazar di cultura, artigianato e gastronomia, con espositori che offrono opere in legno, tessuti tradizionali e prodotti tipici locali come la farina e la crema di castagne. L’evento unisce l'autenticità della montagna con il piacere di scoprire le tradizioni della valle, mentre i più piccoli si divertono con animazione e giochi.

Prima di scendere a Staffal, Sofia corre alla sagoma del cuore gigante in acciaio corten per una foto di famiglia con il Monte Rosa come sfondo maestoso. Poi tutti a bordo della funivia per raggiungere Staffal, da cui parte la telecabina che risale fino al Gabiet.

 

Alla scoperta della diga del Gabiet: un lago incantevole a 2.371 metri

La diga del Gabiet, un lago incantevole situato in una conca a 2.371 metri di altitudine, accoglie con la sua quiete. Qui, vette imponenti quali il Breithorn, il Castore, il Polluce e il Lyskamm si riflettono nelle acque cristalline. Claudio e Cristina ricordano le loro precedenti escursioni, raccontando aneddoti a Sofia, che ascolta incantata. Questo è il luogo perfetto per una sosta: si può riposare, fare un picnic sulle sponde del lago e immergersi nella bellezza del paesaggio, in una cornice di pace che regala armonia e connessione con la natura.

 

L'alta quota del ghiacciaio di Indren

Dal Gabiet, la famiglia prende un’altra telecabina fino al Passo dei Salati, un punto panoramico a 2.900 metri, dove sorge l'Istituto Angelo Mosso, centro di ricerca fondato nel 1907. Un breve sentiero segnalato permette di visitare l’istituto, che racconta la storia e le ricerche scientifiche svolte a questa altitudine da oltre un secolo. Da qui, un'ulteriore salita con il Funifor conduce direttamente al ghiacciaio di Indren, a 3.275 metri di altitudine. Il panorama è straordinario: l’orizzonte si estende con una distesa di montagne e ghiacciai che si fondono in un paesaggio surreale. In lontananza, piccole cordate di alpinisti puntano verso i rifugi Mantova e Gnifetti o verso la Punta Giordani, affrontando la montagna in un'avventura di tenacia e passione.

Sofia, affascinata, chiede a Claudio se un giorno anche lei potrà affrontare il ghiacciaio. Claudio sorride, felice di condividere questa passione con sua figlia, sentendo che la montagna è già parte della sua storia. Dopo aver esplorato il ghiacciaio di Indren e ammirato la spettacolare vista dal Passo dei Salati, arriva il momento di scendere. Prima della partenza, però, i pensieri vanno a un’esperienza speciale che si svolge proprio qui, al Passo dei Salati, durante l’estate: Sapori d’Alta Quota. Questo evento gastronomico celebra le prelibatezze tipiche del Piemonte e della Valle d'Aosta, offrendo un’opportunità unica di assaporare i prodotti d’eccellenza delle montagne. Sarebbe meraviglioso portare nonna Cecilia, che ama i sapori locali, per scoprire le delizie del mercatino e le degustazioni a 2.971 metri di altezza, dove i prodotti tipici incontrano l'aria fresca di alta montagna.
 

Discesa ad Alagna e scoperta del borgo antico

Dopo aver assaporato l’esperienza di Sapori d'Alta Quota al Passo dei Salati, la discesa prosegue verso Pianalunga fino a giungere ad Alagna, un borgo che incanta con il suo fascino senza tempo. Qui non si trovano negozi delle grandi catene o ristoranti stellati, ma un'atmosfera autentica che invita a rallentare e a respirare la vita semplice e genuina di montagna. Alagna è un luogo dove la natura e la cultura si intrecciano profondamente, creando un senso di appartenenza a qualcosa di più grande, un mondo a misura d'uomo.

Claudio e Cristina si immergono con Sofia tra le strade acciottolate e le piazzette silenziose, dove la cultura Walser è ancora viva. Non mancano le tappe al Teatro dell'Unione Alagnese e alla chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, ma soprattutto all’Ecomuseo, dove la storia del popolo Walser prende vita. L’architettura in legno e pietra racconta una vita fatta di resilienza e ingegno, un messaggio che Sofia ascolta affascinata, comprendendo l’amore per queste montagne, non solo come paesaggio, ma come una comunità che le vive e le preserva.
 

Esperienza in mountain bike al Monterosa: adrenalina e panorami mozzafiato

Il percorso affrontato oggi non è solo per gli escursionisti a piedi: il Monterosa è ideale anche per chi desidera esplorare in mountain bike o e-bike. Grazie agli impianti attrezzati, i ciclisti possono spingersi fino in quota e godersi sia le discese adrenaliniche sia i sentieri più spettacolari, senza doversi preoccupare del trasporto delle bici.

Claudio, appassionato di ciclismo, già progetta di tornare l’anno prossimo per sfidare i percorsi in e-bike, promettendo a Sofia un’avventura ancora più dinamica. Le cartine Monterosa by Bike e i BikePass, disponibili in biglietteria, permettono di pianificare al meglio il tour per tutti i livelli, dai principianti agli esperti.
 

Scoprire il Monterosa con i bambini: un’esperienza a misura di famiglia

Durante il rientro verso Frachey, restano nel cuore i ricordi di una giornata indimenticabile, carica di scoperte e piccole avventure. Claudio e Cristina sono grati di aver potuto mostrare a Sofia la bellezza unica delle loro montagne: un’esperienza che non solo rafforza il loro legame con la natura, ma che, attraverso gli occhi curiosi della bambina, rivela sfumature nuove e meravigliose. Questa escursione sul Monterosa, tra incontri con gli animali selvatici e panorami eccezionali, diventerà uno dei ricordi più preziosi, un momento da evocare nei racconti e nelle fotografie che accompagneranno la famiglia nei giorni a venire. Guardando insieme verso le cime che li hanno ispirati, sanno che torneranno ancora, con la promessa di vivere nuove avventure e di mantenere vivo questo legame profondo con la montagna, che regala emozioni senza tempo e ricordi preziosi per tutte le età.

 


 

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