Siamo nel 1449, Caterina di Challant e il consorte Pierre d'Introd, scortati da alcuni uomini armati, scendono a Verrès. Dopo aver pranzato dal Reverendo Pietro de Chissé, prevosto della collegiata di Saint Gilles, si recano nella pubblica piazza sottostante la chiesa. Al suono del piffero e del tamburo, tutti si mettono a ballare e Caterina, lasciato il consorte, danza con la gioventù del paese. L'entusiasmo è al massimo, un solo grido echeggia: "Vive Introd et Madame de Challant".
L’eco di questo gioioso grido è udibile ancora oggi. Gli oltre 500 anni trascorsi non hanno cancellato il ricordo di quella giornata di festa e così ogni anno tutta Verrès attende intrepidamente e con molto entusiasmo la celebrazione del carnevale.
Ambitissimo il ruolo dei nobili da tutta la cittadinanza. Il programma è ricco, ogni anno vengono proposte sfilate in costume seguite da un suggestivo veglione nei saloni del castello che domina il paese.
Il Carnevale entra nel clou ogni anno con la presentazione dei personaggi nella piazza del paese. Al termine della presentazione si assiste alla singolare e simpatica lettura in lingua antica “maccheronica” da parte del battitore del “manifesto d’intenti della cittadinanza” .