“La cappella sorge su una sorgente d’acqua che, secondo i fedeli, possiederebbe virtù miracolose, perciò non si manca mai di berne un sorso ogni volta che ci si reca al santuario ... Oltre alle processioni, a Barmasc si praticava anche il rito dell’immersione della croce, secondo il quale la croce veniva immersa nell’acqua della sorgente per tre volte, rituale che richiama il battesimo e i tre giorni in cui il Cristo è rimasto nel sepolcro prima della resurrezione.”
Da: Saverio Favre, Ayas, Antropologia di un territorio. Luoghi, leggende, storie, fatti, Collana Paradigma, Priuli&Verlucca 2020
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