Molti degli antichi edifici di Saint-Jacques-des-Allemands ad un attento esame mostrano una particolarità: tronchi di cono in pietra ollare usati come materiale da costruzione o come lastricatura antistante. Vi siete mai chiesti perchè?
Si tratta dei resti della lavorazione della pietra verde (serpentiniti, prasiniti, anfiboliti) ricavata dalle cave di Ayas e usata fin dal IV sec. d.C. per la fabbricazione di pentole, stufe, capitelli, sculture, pietre tombali, acquasantiere, mortai, cornici di finestre ecc. Originalissima è l'acquasantiera circolare murata all'interno della cappella di Saint-Jacques-des-Allemads, decorata con motivi romanici.
Gli abitanti della Val d’Ayas estraevano una dura pietra ollare dalle cave di Verra, Vascoccia e Ruec, dalle quali ricavavano blocchi di cloritoscisti a grana grossa, facilmente riconoscibili dalle loro striature grigio-verdi. La particolarità di tali rocce è di essere facilmente lavorabili appena estratte e di indurirsi solo in seguito, di conservare a lungo il calore e di non cedere alcun sapore ai cibi.
Da un unico blocco venivano ricavati al tornio idraulico vari recipienti sempre più piccoli fino a lasciare come scarto le carote che, ammassate in grande quantità, vennero poi utilizzate anche come sostegno dei comignoli un po’ in tutta la valle (alcuni bellissimi si trovano a Magnéaz) e recentemente come bordure di aiuole (Frachey), decorazione di muretti e portacandele.
Ogni estate, nella seconda metà di agosto, si tiene il Festival della Pietra Ollare, a Saint-Jacques. Una giornata dedicata a questa antica tradizione con visite guidate agli scavi archeologici e laboratori creativi.