Nell’agosto del 1778 sette giovani del luogo raggiunsero per primi i 4000 metri di un isolotto roccioso nei pressi dell’attuale Colle del Lys che nominarono Rocce della Scoperta. La spinta a intraprendere questa esplorazione dai contorni incerti partì da uno di loro che in una locanda di Alagna ascoltò i propositi di alcuni valsesiani di recarsi sul ghiacciaio oltre il quale dicevano si celasse la Valle Perduta, Das Verlorene Thal, una valle di verdi pascoli e grandi ricchezze celate nella mitologica città di Felik.
Valentino e Joseph Beck, Joseph Zumstein, Nicolas Vincent, Sebastian Linty, Étienne Lisco e François Castel partirono da Gressoney raggiungendo gli alpeggi del Lavetz dove pernottarono. Questi giovani gressonari avevano già dimestichezza con la montagna: erano infatti tutti pastori o cacciatori che conoscevano bene le attrezzature come gli scarponi chiodati e l’alpenstock, antesignano della moderna picozza, di derivazione contadina.
Il giorno seguente, raggiunta la quota di 4177 metri, nei pressi di un evidente affioramento roccioso, si affacciarono sul Ghiacciaio di Grenz che scende dolce verso Zermatt.
Fu la prima volta che un gruppo di nativi, spinti unicamente dalla curiosità, effettuarono un'esplorazione sui ghiacciai alpini al contrario delle spedizioni esplorative sui massicci montuosi finanziate da facoltosi viaggiatori inglesi.
Oggi una statua commemorativa ricorda i sette giovani esploratori all’entrata del paese di Gressoney-Saint-Jean.