Ai piedi del Monte Rosa, in una splendida piana nella valle del Lys, Gressoney Saint Jean è da sempre meta prediletta per escursionisti, scalatori e sciatori.
Località impreziosita dalla storia e dalle tradizioni, legate alla popolazione dei Walser , la cui presenza ha lasciato segni nella cultura, nella lingua “titsch” e nell’architettura dei suoi villaggi, molti dei quali abitati e ben conservati con le tipiche case in pietra e legno, gli “Stadel”.
La visita a Gressoney-Saint-Jean merita anche solo per una passeggiata nel vecchio centro abitato, fra i suoi negozietti sparsi fra le due bellissime piazzette. Quella inferiore “Ondre platz”, prende il nome di Re Umberto I, a cui è dedicato anche un monumento ed è circondata da caratteristiche costruzioni del XVII-XVIII secolo, fra cui la prima locanda del villaggio in legno, datata 1717 e che porta sulla facciata uno scudo in pietra della famiglia Liscoz.
La piazza superiore “Obre platz”, dove gli edifici sono invece più recenti, XVIII-XIX secolo, è dominata dalla bella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, ristrutturata nel 1733 ma di origini ancora più antiche.
Sulla facciata della chiesa è presente un busto in bronzo raffigurante la regina d'Italia Margherita di Savoia, che a Gressoney-Saint-Jean fu sempre molto legata, tanto da farne tra il 1889 e il 1925 il suo luogo di soggiorno estivo abituale, nonché la base per le sue escursioni sui ghiacciai del Monte Rosa.
Nel 1893, a quota 4554, sulla Punta Gnifetti del Rosa, venne inaugurata la Capanna Margherita, il rifugio e osservatorio meteorologico a lei intitolato.
D'obbligo una visita al Castel Savoia, la fiabesca dimora estiva che Margherita fece innalzare tra il 1900 e il 1904, la fantasiosa costruzione in pietra locale fu progettata da Emilio Stramucci in stile castelluccio lombardo quattrocentesco, con cinque torri cuspidate. L'interno, visitabile, conserva le decorazioni dell'epoca, oltre ad uno scenografico scalone in legno di rovere a doppia rampa elicoidale.
Accanto al Castel Savoia, un giardino botanico alpino ospita in una serie di aiuole rocciose fiori e piante principali delle montagne valdostane e anche di altre parti del mondo.
In attesa che il suo castello fosse ultimato, la Regina Margherita dal 1889 al 1903 trascorse le sue vacanze nella villa dei baroni Beck-Peccoz, tre piani progettati in stile Art Nouveau, con arredi provenienti dalla Germania, fra cui grosse stufe in ceramica smaltata. Oggi la villa, nota come Villa Margherita, è sede del Comune di Gressoney-Saint-Jean.
Un rimando alla illustre famiglia baronale è l'Alpenfaunamuseum “Beck-Peccoz”, alle porte del paese, che espone gli esemplari più significativi del patrimonio faunistico della regione. È dedicato al barone Anton che nel 1903 costruì questo edificio per alloggiarvi la raccolta di trofei di caccia riuniti nel corso del XIX secolo dalla sua famiglia. La collezione di circa 2000 pezzi (corna e palchi montati su scudi) comprende camosci, stambecchi, cervi, caprioli e diversi trofei di fauna selvatica nostrana ed esotica, armi, nonché preziosi cimeli di famiglia quali ritratti, quadri, libri e pubblicazioni inerenti la fauna e la flora alpina.
Nei pressi del borgo si trova anche il lago Gover, circondato da pini ed abeti secolari che riflette il bellissimo panorama sul Monte Rosa. E' una destinazione ideale sia per le famiglie, che trovano un ampio parco giochi attrezzato, sia per chi desidera praticare la pesca sportiva d'estate o pattinare d'inverno.
Una passeggiata nel bosco di 30 minuti collega il lago al Castel Savoia, è chiamata Passeggiata della Regina ed è uno dei tanti itinerari che conducono in luoghi meravigliosi di cui è così tanto ricco questo splendido paese.